SSD Cartigliano | Giovani biancazzurri: Juniores fucina di talenti in campo e fuori…
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Giovani biancazzurri: Juniores fucina di talenti in campo e fuori…

Giovani biancazzurri: Juniores fucina di talenti in campo e fuori…

Diamo il via alla nostra rubrica dedicata al Settore Giovanile biancazzurro, un approfondimento settimanale che racconterà il mondo dei nostri giocatori più giovani attraverso curiosità, aneddoti, interviste e molto altro. Ad inaugurare la rubrica Mister Massimo Vidale che, con una bella intervista, ci parla dei suoi Juniores Nazionali.

Mister, è la prima stagione in cui il Cartigliano ha gli Juniores Nazionali. Come sta andando e quali sono le difficoltà di questa categoria?
La categoria è impegnativa, tutte le società ci tengono a fare bene ed hanno settori giovanili competitivi, perché la maggior parte sono squadre che sono in serie D da anni. Noi fortunatamente siamo riusciti ad avere un gruppo buono, di qualità. Fino a poco prima della fine del girone di andata eravamo in testa, poi aiutando la Prima squadra, come giustamente dev’essere, siamo stati un pochino penalizzati. Abbiamo fornito Pellanda e Pasinato e possiamo dire che è un vanto per noi aver portato alla ribalta questi due ragazzi del 2001, che ad inizio anno pochi conoscevano e che ad oggi giocano praticamente sempre da titolari in Serie D. L’aver valorizzato questi ragazzi ha un po’ penalizzato la classifica nostra. Ora stiamo lottando per i playoff, siamo quinti e ci teniamo particolarmente. Mancano 4 giornate, cercheremo di dare il massimo.

Qual è il momento da inizio stagione ad oggi che ti è rimasto più impresso?
L’inizio. Siamo partiti con 5 vittorie consecutive, con la rosa iniziale noi eravamo altamente competitivi. Lo siamo ancora, ma chiaramente un po’ meno, perché si sta parlando del portiere titolare (Pellanda) e del nostro capocannoniere (Pasinato), due figure che fanno la differenza negli Juniores Nazionali e che spostavano gli equilibri a favore nostro. Ora ci sono altri ragazzi che hanno esordito, Alberti e Belardinelli, questa settimana altri tre saranno visualizzati. Una stagione in cui quattro ragazzi esordiscono in prima squadra in una serie D molto competitiva come quella di quest’anno, penso sia una cosa importante. Noi siamo la squadra più giovane del girone, perché abbiamo cinque 2002 in rosa ed un 2003.

Quale soddisfazione è per te vedere i tuoi ragazzi esordire in prima squadra?
Pellanda è un discorso a parte, nel senso che io non alleno i portieri e comunque lui arrivava da Bassano già preparato ed è andato su di suo. Pasinato invece arrivava da un momento non buono a Cittadella, nel senso che negli ultimi anni non era stato così valorizzato. Io gli ho solo cambiato ruolo inizialmente, ma forse il vero unico merito nostro è stato quello di ridargli fiducia in sé stesso e cambiargli un po’ la mentalità. Poi è partito di suo. È un ragazzo che ha delle buone qualità, bastava solo indirizzarlo. Lui è un bravissimo ragazzo, ma come tutti: è una rosa di grandissimo spessore dal punto di vista umano, si lavora bene e si sta bene assieme. Per questo meritiamo di arrivare ai playoff.

Sempre in relazione al fornire i giocatori alla prima squadra, hai raggiunto gli obiettivi prefissati ad inizio stagione?
Direi che pensavo che avrebbero fatto il salto in meno, quindi il risultato è senza dubbio al di sopra delle previsioni.

Se dovessi fare una presentazione della squadra cosa mi diresti?
È un bel gruppo: educato, rispettoso, che lavora molto bene. Si sono messi fin da subito a mia disposizione e io non smetterò mai di ringraziarli per questo. Sono stati subito attenti alla mia guida, infatti l’inizio è stato incredibile, come dicevo prima, poi c’è stata una flessione, ma ci sta. È una rosa che ha patito molto, anche a causa di infortuni pesanti, ma che è stata brava a ritarare gli obiettivi in corsa, focalizzandosi ora sui playoff. E lo stiamo facendo bene.